Il mondo del calcio è costretto a piangere ancora per l’addio al bomber bianconero. Una tragedia difficile da superare e mandare giù.
Il 2025 si sta dimostrando un anno in cui il mondo dello sport ha dovuto salutare diversi volti noti, capaci di lasciare un segno profondo nei rispettivi ambiti. La scomparsa di figure come Diogo Jota, ancora nel pieno della sua carriera calcistica, o di icone trasversali come Giorgio Armani, che con le sue creazioni ha vestito anche club leggendari come il Napoli e la Juventus, ci ha ricordato quanto fragile sia il confine tra mito e quotidianità. Quando muore un campione, a prescindere dalla disciplina, il dolore va oltre i risultati: è come se si spegnesse una piccola parte di storia. Il calcio, in particolare, ha questa capacità di trasformare uomini in bandiere. Anche chi non ha indossato le maglie più prestigiose o non ha sollevato i trofei più importanti può diventare un simbolo eterno per una comunità.
È il potere del pallone: legare un volto e un nome a un territorio, a uno stadio, a un periodo storico. Così, se oggi i riflettori sono puntati su campioni moderni come Erling Haaland, Kylian Mbappé o Jude Bellingham, è giusto non dimenticare quei giocatori che in passato hanno illuminato campi di provincia, diventando idoli locali e scrivendo capitoli memorabili nelle pagine meno celebrate ma ugualmente preziose del calcio. Tra questi c’era un attaccante che, negli anni Sessanta, ha fatto esplodere di gioia migliaia di tifosi con gol a raffica. Non vestiva le maglie di Real Madrid o Manchester United, ma il suo nome era sinonimo di istinto, fame e concretezza sotto porta.
Addio a Barrie Thomas, bomber da record
È morto all’età di 88 anni l’ex attaccante inglese Barrie Thomas, uno dei bomber più prolifici e amati della sua generazione. La sua carriera resta indissolubilmente legata allo Scunthorpe United, dove è tuttora ricordato come uno dei migliori marcatori della storia del club, con quasi cento gol messi a segno in tutte le competizioni. Le sue prestazioni furono talmente devastanti che il Newcastle United decise di investire una cifra record per l’epoca pur di assicurarselo. In maglia bianconera, Thomas mantenne la sua media impressionante, segnando 50 reti in appena 78 presenze: numeri che ne fecero subito un beniamino dei tifosi. Dopo due stagioni ricche di soddisfazioni, tornò allo Scunthorpe per un’ultima parentesi di successi, prima di chiudere la carriera al Barnsley.

In totale, Thomas collezionò 211 reti in 338 partite ufficiali, numeri che parlano da soli e che lo collocano tra i grandi cannonieri del calcio inglese degli anni Sessanta. La sua parabola si interruppe nel 1968 a causa di un infortunio al ginocchio, ma il suo ricordo non ha mai smesso di vivere tra i tifosi. Il calcio britannico lo saluta oggi come un eroe discreto, simbolo di un’epoca in cui contavano soprattutto la grinta e la passione. Barrie Thomas non è stato solo un attaccante: è stato il volto di una generazione, il bomber capace di far sognare realtà lontane dai riflettori internazionali, ma non per questo meno importanti.