La vittoria della Juve contro l’Inter ha mandato i tifosi in delirio, ma per Tudor ci sono due grane da risolvere. Due big rischiano grosso.
La terza giornata di campionato ha regalato alla Juventus una vittoria che resterà impressa a lungo nella memoria dei tifosi. Il 4-3 contro l’Inter, maturato all’Allianz Stadium con il sigillo di Adzic nel recupero, ha riportato entusiasmo e passione dalle parti della Cortinassa. Non è soltanto il risultato a contare, ma il modo in cui è arrivato: una partita folle, ribaltata più volte, che ha dimostrato la capacità dei bianconeri di crederci fino in fondo. Con questo successo la squadra di Igor Tudor eguaglia il Napoli in vetta alla classifica, a punteggio pieno. Nove punti in tre partite, un cammino netto che proietta la Juventus in un’orbita diversa rispetto alle stagioni recenti. Tuttavia, il 4-3 contro i nerazzurri ha anche messo in luce difetti che il tecnico croato non potrà ignorare: subire tre gol in casa, in un match così delicato, lascia aperti interrogativi sulla solidità difensiva di una squadra che fino a quel momento aveva tenuto la porta inviolata.
L’aria che si respira alla Cortinassa è comunque carica di entusiasmo. I tifosi sono tornati a sentirsi parte di un progetto che sa emozionare, e questo per la Juventus vale quasi quanto i punti in classifica. Eppure, dietro i sorrisi e i festeggiamenti, restano nodi da sciogliere. Perché se da una parte c’è una squadra che mostra un’identità sempre più chiara, dall’altra ci sono singoli che faticano a trovare continuità. I casi più evidenti riguardano Dusan Vlahovic e Teun Koopmeiners, due elementi che Tudor considera centrali ma che contro l’Inter non hanno convinto.
Tegola Tudor, Vlahovic e Koopmeiners promesse mancate…per ora
Alla vigilia della sfida contro l’Inter, Igor Tudor aveva speso parole importanti per i suoi uomini. In conferenza stampa, il tecnico aveva tessuto le lodi di Vlahovic, descritto come l’attaccante pronto a tornare protagonista, e di Koopmeiners, definito uno dei tasselli più preziosi per equilibrio e qualità. Le attese erano alte, ma il campo ha raccontato un’altra storia. Il serbo, schierato titolare con grandi responsabilità sulle spalle, è sembrato tornare a quello della scorsa stagione: nervoso, impreciso, facilmente imbrigliato dalla difesa nerazzurra. Lontano parente del bomber visto nelle prime due giornate, quando era riuscito a ritrovare il gol e la fiducia. La pressione, forse, ha giocato un ruolo determinante, restituendo la peggior versione del centravanti.
Non è andata meglio all’olandese, apparso spaesato e poco incisivo. Koopmeiners non è riuscito a prendere in mano il centrocampo, alternando scelte sbagliate a momenti di smarrimento evidente. Le sue espressioni, catturate dalle telecamere, hanno raccontato più di mille parole: un giocatore in difficoltà, incapace di incidere in una partita che avrebbe richiesto freddezza e leadership. Per Tudor, che ha mostrato grande lucidità anche nel post-partita, il successo non cancella i problemi. La Juventus ha bisogno che i suoi uomini chiave ritrovino fiducia e rendimento, perché non sempre si potrà contare sulla magia di un giovane come Adzic o sull’entusiasmo della folla. Vlahovic e Koopmeiners restano al centro del progetto, ma ora sta a loro dimostrare di meritare la fiducia di un allenatore che li ha difesi pubblicamente e che, allo stesso tempo, chiede risposte immediate. In caso contrario il prossimo mercato potrebbe regalare molte sorprese…