Alcaraz in conferenzaAlcaraz furioso, sbotta in conferenza: tutta colpa di Sinner (Screen Youtube Us Open) - Calcioin.it

Carlos Alcaraz sbotta in conferenza stampa agli Us Open e il suo attacco ha un ‘colpevole’: Jannik Sinner. Cosa è successo

Ancora, ancora loro. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner tornano (sarebbe meglio dire continuano) a prendersi la scena del tennis. Sono nuovamente loro, numero 2 e numero 1 al mondo, ad arrivare fino in fondo di uno Slam.

È successo al Roland Garros con il trionfo dello spagnolo, si è ripetuto a Wimbledon dove a vincere è stato l’italiano, hanno fatto il tris agli Us Open. Alcaraz ha avuto la meglio di un orgoglioso Djokovic in semifinale dando l’ennesima conferma che per il serbo le possibilità di portare a casa il venticinquesimo slam prima della fine della carriera sono legate ad una giornata no dei due nuovi fuoriclasse del tennis mondiale che, una volta in più, hanno dimostrato di non avere avversari al di fuori della loro rivalità.

Una rivalità che porta però anche a delle esasperazioni e così ogni sconfitta si tramuta quasi in un dramma. È accaduto dopo Parigi a Sinner, ha vissuto lo stesso Alcaraz dopo la sconfitta a Wimbledon: un modo di fare che non va a genio allo spagnolo che proprio da New York ha lasciato partire la sua bordata contro chi ha messo in dubbio le sue qualità dopo la sconfitta londinese.

Alcaraz si scaglia contro i critici: c’entra Sinner

Ora che il sorriso riempie il suo volto (e non potrebbe essere altrimenti visto il rendimento degli ultimi mesi), Carlos Alcaraz ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Alcaraz esulta dopo un punto
Alcaraz si scaglia contro i critici: c’entra Sinner (Screen Youtube) – CalcioIn.it

Lo ha fatto in conferenza stampa subito dopo la vittoria negli ottavi di finale dello slam americano contro Rinderknech. Vittoria netta e senza che il risultato finale sia mai stato in discussione, così il numero 2 al mondo (vincendo diventerebbe il numero 1) ha preso la palla al balzo per chiarire alcune cose che non gli sono andate giù.

“Spesso tante persone hanno detto che non sono molto costante – le sue dichiarazioni – ma i risultati parlano da soli. Nei grandi tornei, sono arrivato sempre in fondo. Certo – ha quindi aggiunto – a volte un quarto o una semifinale non basta, ma occorre guardare a come si è giocati: in alcuni casi è un ottimo risultato”. Lo sarà anche quello di questo Us Open comunque vada con Jannik Sinner. Ancora loro, sempre loro, in un confronto che – per il momento – non prevede un terzo incomodo.

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