Dichiarazioni scottanti sugli US Open. C’entra il numero uno del ranking Jannik Sinner, purtroppo non per motivi lusinghieri.
Gli US Open sembrano desinati a tramutarsi in un palcoscenico fondamentale per il tennis italiano: il fatto di avere avuto un quarto di finale tutto azzurro che vede Jannik Sinner e Lorenzo Musetti affrontarsi tra loro la dice già lunga sul livello raggiunto dai nostri atleti in questo sport negli ultimi anni, anche se è chiaro che avere questo incrocio in finale sarebbe stato infinitamente più soddisfacente.
Nel corso della sua camminata verso i quarti Sinner si è sbarazzato di molti atleti di fama internazionale come Bublik, Popyrin, Kopriva e Shapovalov facendosi anche tanti “nemici” nel momento in cui la sua superiorità ha fatto arrabbiare i fans di tutti questi tennisti che miravano ovviamente alla finale. Un odio online che forse arriva anche da chi non ha mai davvero digerito il caso Clostebol ed il mondo in cui si è risolto.
Il tennista italiano è stato oggetto di un episodio che suona molto come un insulto e che non ha a che fare con il trash talking che si sta insinuando anche in questo sport ossia la pratica di provocare o insultare un avversario con l’obiettivo di farlo deconcentrare o reagire in modo inconsulto. Qui vediamo proprio delle autorità dello sport mondiale prendere una posizione che dovrebbe essere più neutra.
Non è più solo trash talking…
Se alcuni tennisti come il famoso Nick Kyrgios sono noti per provocare i loro rivali con insulti e frecciatine, va ricordato che lo fanno principalmente per attirare l’attenzione. Lo stesso tennista non presente agli US Open ha affermato in una vecchia intervista: “Lo faccio per divertimento e per lo spettacolo: il tennis ha bisogno di più rivalità”. Niente di personale quindi nei suoi gesti.

Ben diverso ciò che Thierry Guibert, ex CEO di Lacoste e nome di primo piano nella moda sportiva del tennis ha fatto online. Sotto un post Instagram prima del big match contro Denis Shapovalov l’uomo ha commentato con un secco: “Come on Shaopvalov”, una presa di posizione bella netta che non è a favore dell’italiano. Niente di male, è chiaro, ma siamo sicuri che una personalità così influente nel mondo dello sport debba esprimere pubblicamente e con tanta veemenza il suo tifo? A molti italiani ciò è suonato come un insulto, come quelli piovuti nei commenti sotto il post.
In ogni caso, alla fine ha trionfato Sinner anche in quel controverso match così importante. Con buona pace di Guibert e di chi ha voluto fare il gufo sui social network, verrebbe da dire.