Denuncia Agnelli contro FIGC: decisione ridotta, richiesta annullamento

Andrea Agnelli ha presentato una denuncia contro la FIGC per la decisione ridotta. Chiede l'annullamento e sostiene violazioni di diritto e principi del giusto processo.

andrea agnelli presidente della juventus

Il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto una denuncia presentata dal dott. Andrea Agnelli contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Procura Federale della FIGC nei confronti della decisione n. 0032/CFA-2023-2024 della Corte Federale di Appello della Figc, Sezioni Unite, rilasciata il 28 agosto 2023 e depositata il 6 settembre 2023, nell’ambito del procedimento Prot. 27907/336pf22-23/GC/gb e n. 0017/CFA/2023-2024, in cui è stata modificata la decisione iniziale a favore del dott. Agnelli.

La decisione precedente, emessa dal Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare il 10 luglio 2023 e depositata il 20 luglio 2023, aveva inflitto al dott. Agnelli una squalifica di 16 mesi e una multa di € 60.000,00 per le accuse A e B, ma aveva assolto il dott. Agnelli dall’accusa C.

La decisione della Corte Federale di Appello ha ridotto la squalifica a 10 mesi e la multa a € 40.000,00 nei confronti del dott. Agnelli.

La situazione ha avuto origine dalla denuncia presentata dal Procuratore Federale della FIGC nei confronti del dott. Andrea Agnelli, in qualità di Presidente temporaneo della società Juventus F.C. S.p.A., per la violazione dell’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva. Il dott. Agnelli, nella sua denuncia al Collegio di Garanzia, chiede in primo luogo l’annullamento della decisione impugnata per ritardo nella presentazione della denuncia e, in ogni caso, per aver compiuto la Procura Federale il primo atto di indagine senza precedente registrazione di un procedimento disciplinare, in violazione degli articoli 118 e 119 C.G.S.

In secondo luogo, chiede l’annullamento della decisione impugnata per violazione degli articoli 24 e 111 della Costituzione, 6 della CEDU, 2 del C.G.S. CONI e 44 del C.G.S. FIGC, sostenendo la violazione del diritto di difesa e dei principi del giusto processo, nonché l’omissione di motivazione in relazione alla presunta violazione del principio contabile di competenza economica. Inoltre, richiede l’annullamento della decisione impugnata per l’omissione di motivazione su un elemento determinante che avrebbe potuto portare a una diversa decisione riguardo alla cosiddetta “prima manovra”.

Infine, chiede, come ultima opzione, il rinvio all’organo di giustizia sportiva federale competente per una nuova decisione favorevole a lui, in conformità al principio di diritto stabilito dal Collegio.