GravinaTerremoto in Figc, via Gravina: scelto il sostituto - Calcioin.it (screen youtube)

Sulla Nazionale pende lo sguardo degli addetti ai lavori e di una Nazione intera. Il punto comune vede il futuro di Gravina sempre più lontano da Coverciano.

Dalla notte magica di Wembley all’incubo di due Mondiali consecutivi guardati dal divano, il passo è stato drammaticamente breve. L’Italia campione d’Europa nel 2021 sembrava aver ritrovato un’identità, una squadra capace di coniugare entusiasmo e qualità, ma la realtà si è rivelata molto diversa. Le esclusioni dalle rassegne mondiali in Qatar e in Russia hanno segnato a fondo il calcio italiano, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche emotivo e culturale. Per un Paese che vive di pallone, abituato a considerare la Nazionale come patrimonio collettivo, fallire ancora non sarebbe un’opzione, ma un vero e proprio disastro.

In questo contesto si inserisce il lavoro di Gennaro Gattuso, chiamato a raccogliere l’eredità pesante di Luciano Spalletti. L’ex centrocampista di Milan e Nazionale, noto per la grinta e la capacità di cementare lo spogliatoio, avrà bisogno di molto più che carisma per rimettere in carreggiata una squadra che negli ultimi anni ha perso certezze e soprattutto prestigio internazionale. Il gruppo non manca di talento: dai giovani come Esposito e Udogie fino ai leader esperti come Donnarumma e Barella, c’è materiale per costruire una Nazionale competitiva. Ma non sarà il talento a garantire il successo, bensì la capacità di reggere la pressione e di ritrovare quella mentalità vincente che sembra smarrita. La qualificazione ai Mondiali 2026 è un diktat, non una possibilità. A Coverciano lo sanno bene, e il popolo italiano, già ferito dalle recenti delusioni, non è disposto a concedere altri alibi. Un terzo fallimento consecutivo sarebbe un colpo troppo duro da assorbire, con conseguenze pesanti sull’intero sistema calcistico nazionale.

Nazionale, Bezzi punge Gravina: “Serve un Galliani in Federazione”

La vittoria per 5-0 sull’Estonia ha restituito un po’ di serenità all’ambiente, ma le nubi sopra Coverciano non si sono dissipate. L’ottimismo per un risultato così netto viene subito bilanciato dai ricordi dei fallimenti precedenti e dalla consapevolezza che le qualificazioni saranno una battaglia vera, senza margini di errore. In questo clima di tensione è intervenuto il giornalista Gianni Bezzi, che non ha usato mezzi termini per analizzare la situazione del calcio italiano. Serve un dirigente abile tipo Adriano Galliani. Non è possibile che quando fallisci obiettivi vai avanti – ha dichiarato, riferendosi in maniera implicita alla permanenza di Gabriele Gravina al vertice della FIGC.

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Nazionale, Bezzi punge Gravina: “Serve un Galliani in Federazione” – Calcioin.it (screen Youtube)

Parole dure, che riflettono il pensiero di molti tifosi e addetti ai lavori, stanchi di vedere ripetuti gli stessi errori senza che ci siano vere conseguenze. Secondo molti, la qualificazione al prossimo Mondiale rappresenta “l’ultima spiaggia” per la federazione e per chi la guida. Il 5-0 contro l’Estonia non basta a cancellare anni di delusioni: l’Italia deve tornare a imporsi sul piano internazionale, non solo con i risultati ma anche con una gestione più lungimirante. E in questa prospettiva, il messaggio è chiaro: non servono proclami, ma fatti concreti. La pazienza del popolo azzurro è finita.

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