Spalletti esonerato dalla Nazionale Italiana: l’annuncio prima di Italia-Moldavia

Perché Spalletti lascia la Nazionale? Cosa ha detto in conferenza? Quali sono le sue motivazioni? Chi prenderà il suo posto dopo Italia-Moldavia?

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Luciano Spalletti annuncia l’addio alla Nazionale Italiana: “Io non avrei mollato”

Spalletti saluta l’Azzurro: la sfida contro la Moldavia sarà l’ultima

Luciano Spalletti chiude ufficialmente la sua avventura come commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio. Alla vigilia del match di qualificazione ai Mondiali 2026 contro la Moldavia, in programma lunedì sera allo stadio di Reggio Emilia, il tecnico toscano ha annunciato il suo imminente addio.

La conferenza stampa, tenutasi a Coverciano, è stata carica di emozioni, dichiarazioni sentite e riflessioni sul percorso tecnico e umano vissuto in questi mesi alla guida degli Azzurri.

“Sono stato sollevato dall’incarico”: le parole di Spalletti

Nel suo intervento, Spalletti ha confermato di aver ricevuto comunicazione ufficiale dalla FIGC circa la conclusione del suo incarico:

“Ieri sera ho parlato a lungo con il presidente. Mi ha comunicato che sarò sollevato dall’incarico di commissario tecnico. Non avevo alcuna intenzione di abbandonare, soprattutto nei momenti difficili. Ma accetto questa decisione con rispetto e senso di responsabilità.”

Il tecnico ha sottolineato come il suo ruolo fosse vissuto come un “servizio alla Patria” e che l’addio sarà formalizzato con una risoluzione contrattuale dopo la partita con la Moldavia.

“Ho ricevuto il massimo sostegno dalla Federazione”

Spalletti ha voluto chiarire che i vertici federali, a cominciare dal presidente Gabriele Gravina, gli hanno sempre garantito il massimo supporto:

“La Federazione mi ha sostenuto in tutte le scelte. I risultati però sono sotto gli occhi di tutti e me ne assumo la piena responsabilità. Credo nei miei giocatori e sono convinto che abbiano ancora molto da dare.”

L’allenatore ha anche ribadito l’importanza di chiudere con dignità e rispetto: una vittoria nella prossima gara rappresenterebbe il miglior viatico per il futuro del gruppo.

“Non sono riuscito a tirare fuori il meglio”

Uno dei momenti più toccanti della conferenza stampa è stato quando Spalletti ha espresso il suo rammarico per non essere riuscito a valorizzare appieno le qualità della squadra:

“Amo questa maglia e questi ragazzi, ma non sono riuscito a farli rendere come sanno. Alcuni hanno giocato ben al di sotto delle proprie possibilità. Questo mi dispiace profondamente.”

Un’ammissione che mostra la volontà del tecnico di fare autocritica, riconoscendo i limiti e le difficoltà incontrate durante la gestione.

“Deluso da me stesso”: la riflessione sul bilancio

Il tecnico ex Napoli si è detto profondamente deluso dal bilancio della sua gestione:

“Mi fa male non aver raggiunto il livello di gioco che avevo in mente. Sono deluso dai risultati, ma soprattutto da me stesso. Avevo una visione chiara e credevo di poter fare molto meglio.”

Spalletti ha sottolineato come la sconfitta contro la Norvegia abbia rappresentato uno spartiacque, lodando i media per aver mantenuto toni equilibrati nonostante la prestazione deludente.

“Sarei arrivato ai Mondiali”: la fiducia rimasta

“Sono convinto che con questo gruppo saremmo potuti arrivare ai Mondiali. Non ho mai avuto paura delle difficoltà, e continuo a credere nella forza dei miei calciatori.”

Un’affermazione forte, che sottolinea quanto Spalletti credesse ancora nel progetto, pur consapevole dell’esigenza di un cambio di rotta da parte della Federazione.

Il legame con lo spogliatoio: “Ho avuto feeling con tutti”

Spalletti ha poi affrontato il tema dei rapporti personali con i calciatori:

“Non c’è stato nessuno con cui non abbia trovato feeling. Ho cercato sempre il dialogo, l’empatia, anche a costo di essere troppo accondiscendente. Dopo gli Europei ho provato a cambiare approccio, cercando di essere più vicino al gruppo.”

Un messaggio che restituisce l’immagine di un allenatore umano, vicino ai suoi ragazzi anche nei momenti più complessi.

“Non voglio chiudere con una brutta figura”: l’obiettivo finale

La volontà di chiudere con onore è stata più volte ribadita:

“Non voglio terminare la mia esperienza con un’altra brutta prestazione. Questi ragazzi meritano di andare al Mondiale. Se riusciranno, vorrà dire che le mie scelte non sono state sbagliate.”

Un’ultima sfida, quindi, per lasciare un’eredità positiva e confermare la validità del gruppo costruito in questi mesi.

“Siamo arrivati col fiato corto”: la stanchezza del gruppo

Il CT ha evidenziato anche le difficoltà legate alla condizione fisica degli atleti:

“Siamo arrivati a queste gare stremati. Molti giocatori erano logori, in condizioni non ottimali. Questo ha influito sulle prestazioni e sui risultati.”

Una valutazione che apre una riflessione sul calendario, la preparazione atletica e le rotazioni.

“Contro la Moldavia serve orgoglio”: l’analisi tecnica

Parlando dell’imminente gara con la Moldavia, Spalletti ha sottolineato:

“L’altra sera non siamo riusciti a costruire neanche un’azione degna di nota. Serve più coraggio, più intensità. Giocatori come Orsolini, Lucca e Retegui devono restare in area e sfruttare le loro caratteristiche.”

Una dichiarazione che mette in evidenza la necessità di concretezza, anche contro avversari ritenuti meno ostici.

“Ringrazio i club per la collaborazione”

Un passaggio importante è stato dedicato ai rapporti con i club:

“Ho sempre trovato grande collaborazione. Non ho mai avuto problemi con le società, anzi. Ho cercato di gestire tutto nel rispetto delle esigenze comuni.”

Una testimonianza di professionalità e rispetto reciproco tra Federazione e sistema club.

“Tradito? No, mai pensato a questo”

Infine, a chi gli ha chiesto se si sentisse tradito, Spalletti ha risposto con fermezza:

“Tradito? Ma perché? Gravina, Giancarlo, Marco, Mauro, Roberto, Emiliano… No, assolutamente no.”

Dopo questa dichiarazione, il tecnico ha lasciato la sala stampa visibilmente emozionato, con gli occhi lucidi e la voce rotta.