Salernitana-Sampdoria sospesa: caos e retrocessione in C dei granata

Perché è stata sospesa Salernitana-Sampdoria? Cosa è successo allo stadio Arechi? Quali saranno le conseguenze per la Salernitana e per la Serie B?

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Salernitana-Sampdoria sospesa al 65° minuto: lancio di fumogeni, petardi e sedili in campo

Tensione altissima allo Stadio Arechi di Salerno durante il Playout di ritorno del campionato di Serie B. La partita tra Salernitana e Sampdoria è stata sospesa al minuto 65 a causa di gravi disordini causati da una parte dei tifosi granata, che hanno lanciato in campo fumogeni, petardi e persino sedili, costringendo l’arbitro Daniele Doveri a fermare definitivamente il match. Il risultato sul campo – 0-2 in favore dei blucerchiati – ha sancito la retrocessione in Serie C della Salernitana, mentre la Sampdoria ottiene la salvezza e resta in B.

Cosa è successo durante Salernitana-Sampdoria: tutti i dettagli della sospensione

L’incontro, valido per il ritorno del Playout Serie B 2024-2025, ha preso una piega drammatica dopo il secondo gol della Sampdoria, segnato da Sibilli al 49′. La rete ha portato i liguri sul doppio vantaggio complessivo, rendendo sempre più concreta la retrocessione dei granata.

Il clima sugli spalti dell’Arechi si è fatto incandescente: numerosi supporter salernitani hanno iniziato a lanciare oggetti pericolosi in campo. Doveri ha inizialmente interrotto temporaneamente il match, convocando le squadre a centrocampo per consultarsi con le autorità presenti, tra cui Digos e ispettori federali.

Primo stop e tentativo di ripresa: la decisione definitiva dell’arbitro Doveri

Dopo il primo stop, durato diversi minuti, la partita è ripresa sotto stretta sorveglianza. Tuttavia, non appena il gioco è stato riavviato, nuovi lanci di oggetti – tra cui altri petardi e sedili – hanno costretto il direttore di gara a interrompere definitivamente l’incontro al 65° minuto. A quel punto, l’intervento della polizia in tenuta antisommossa è stato immediato, sia in campo che all’esterno dello stadio, per evitare ulteriori disordini durante il deflusso dei tifosi.

I gol decisivi che hanno condannato la Salernitana alla Serie C

Il primo gol è arrivato al 38′, firmato da Coda con un preciso destro al volo. Poco prima, al 34′, era stato annullato un gol al capitano granata Ferrari per un fallo di mano. Il colpo di grazia è giunto ad inizio secondo tempo con Sibilli, che ha insaccato dopo una respinta del portiere Christensen. Il punteggio complessivo tra andata e ritorno ha visto la Sampdoria prevalere con un netto 4-0.

Retrocessione Salernitana: un epilogo amaro tra proteste e caos

Con questo risultato, la Salernitana retrocede in Serie C dopo una stagione complicata e un Playout segnato dalla tensione. Le proteste dei tifosi, scoppiate in seguito alla seconda rete doriana, hanno avuto un impatto devastante sul regolare svolgimento dell’incontro, generando un caso che potrebbe ora avere conseguenze disciplinari molto gravi per il club granata.

Sampdoria salva: obiettivo raggiunto, ma il finale resta amaro

Per la Sampdoria, invece, si tratta di un risultato fondamentale. Dopo una stagione travagliata, i blucerchiati riescono a centrare la salvezza in Serie B, garantendosi un’altra stagione nel campionato cadetto. Tuttavia, il finale del match e l’atmosfera incandescente allo stadio hanno oscurato in parte la festa per il traguardo raggiunto.

Le possibili sanzioni dopo i disordini all’Arechi

Ora resta da capire quali saranno le decisioni del Giudice Sportivo in seguito agli episodi accaduti. L’interruzione definitiva del match per motivi di ordine pubblico potrebbe comportare sanzioni severe alla Salernitana, comprese multe salate, squalifiche del campo e responsabilità oggettiva per i comportamenti dei tifosi.

Un Playout tra Salernitana e Sampdoria segnato dalla violenza

Quella che doveva essere una sfida decisiva solo sul piano sportivo si è trasformata in uno dei momenti più controversi della stagione calcistica italiana. La Salernitana retrocede tra caos e rabbia, mentre la Sampdoria si salva, ma con una vittoria macchiata da tensioni extracalcistiche. Il calcio italiano è ora chiamato a riflettere, ancora una volta, sulla gestione dell’ordine pubblico negli stadi e sulla responsabilità dei club nei confronti del comportamento delle proprie tifoserie.