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Damien Comolli: il profilo internazionale che potrebbe guidare la nuova Juventus

Chi è Damien Comolli: il possibile nuovo dirigente della Juventus

Damien Comolli, nome attualmente accostato con insistenza alla dirigenza della Juventus, è una figura di spicco nel panorama calcistico europeo. Francese, 54 anni, Comolli vanta una carriera internazionale e variegata, che lo ha visto protagonista in alcuni dei club più prestigiosi d’Europa. Il suo profilo, particolarmente adatto a contesti in evoluzione e rinnovamento, sembra corrispondere all’identikit richiesto dal club bianconero per il nuovo corso societario.

Un percorso cosmopolita tra Francia, Inghilterra e Turchia

La carriera di Damien Comolli ha avuto inizio nel mondo dello scouting calcistico in Inghilterra, per poi evolversi con ruoli da direttore sportivo in club importanti come Saint-Étienne e Liverpool. In entrambi i casi, la sua permanenza è durata due anni, con risultati alterni, e si è conclusa consensualmente nel 2012.

Dopo sei anni lontano dai riflettori del calcio professionistico, Comolli è tornato nel 2018 in veste di dirigente del Fenerbahçe, in Turchia, prima di approdare nel 2020 al Tolosa FC in qualità di presidente. Questo incarico, durato quattro anni, rappresenta il periodo più lungo di stabilità e progettualità della sua carriera.

Il progetto RedBird a Tolosa: una rivoluzione controllata

Nel luglio del 2020, Comolli assume la guida del Tolosa in un momento cruciale: il club era appena retrocesso in Ligue 2 a causa dell’interruzione del campionato per la pandemia di Covid-19. La nuova proprietà del fondo statunitense RedBird Capital Partners affida a Comolli il compito di ricostruire il club secondo un modello innovativo e data-driven.

Storicamente, il Tolosa FC è noto per l’ottimo lavoro del proprio settore giovanile, da cui è sempre emersa una buona base di calciatori da prima squadra. Tuttavia, negli anni precedenti all’arrivo di RedBird, la qualità dei risultati era calata, culminando con la retrocessione.

Comolli ha introdotto un approccio più scientifico e analitico, con il ricorso a algoritmi per il reclutamento e una maggiore apertura a profili internazionali. Il club si è trasformato rapidamente, abbracciando una filosofia multiculturale, con formazioni che spesso schieravano calciatori provenienti da 9 o 10 paesi diversi.

Giovani e sostenibilità: la strategia dietro la crescita

Se inizialmente il vivaio è stato messo in secondo piano, con l’arrivo di giocatori funzionali a un sistema di gioco predefinito, negli ultimi tempi Comolli ha riportato al centro della scena i talenti locali. Nomi come Messali, Canvot ed Edjouma, prodotti del settore giovanile rinnovato secondo i parametri RedBird, sono stati lanciati in prima squadra durante la seconda parte della stagione più recente.

Questo ritorno alla valorizzazione dei giovani si sposa perfettamente con un modello di business sostenibile, che mira a coniugare risultati sportivi e profittabilità economica. La gestione delle risorse e la crescita dei talenti interni rappresentano due pilastri centrali della strategia adottata da Comolli.

I risultati sportivi ottenuti dal Tolosa sotto la guida Comolli

L’obiettivo iniziale era chiaro: ritornare in Ligue 1. Fallito l’assalto tramite playoff nella prima stagione, il Tolosa ha centrato la promozione diretta l’anno successivo, tornando in massima serie con autorità.

Da quel momento, la missione è stata duplice: consolidare la permanenza in Ligue 1 e tornare a competere nelle competizioni europee. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti, con il culmine nella vittoria della Coppa di Francia 2023, che ha dato accesso all’Europa League.

Questa avventura europea ha messo in vetrina giocatori di livello come Thijs Dallinga, attaccante venduto al Bologna per oltre 15 milioni di euro, a testimonianza di una politica efficace di valorizzazione e cessione strategica.

I piazzamenti successivi in campionato (13°, 11° e infine 10° posto) hanno mantenuto il Tolosa stabilmente a metà classifica, ma hanno anche suscitato interrogativi: il progetto ha già raggiunto il suo massimo potenziale?

L’eredità lasciata da Comolli: tra stadio, idee e futuro

Comolli lascia il Tolosa FC in una situazione relativamente stabile, sia sul piano sportivo sia su quello finanziario. Tuttavia, c’è la sensazione che il potenziale del club non sia stato pienamente espresso, anche a causa del crollo dei diritti TV della Ligue 1, che ha ridotto i ricavi del 40% nell’ultima stagione.

Tra i suoi ultimi progetti, spiccano la proposta di ampliamento dello stadio Municipal, condiviso con il club di rugby Stade Toulousain, per portare la capienza da 33.000 a 40.000 posti, e un dossier con 40 proposte di riforma della Ligue 1 presentato alla LFP (Ligue de Football Professionnel), mirate a rendere il prodotto più moderno e appetibile a livello commerciale e mediatico.

Comolli e la Juventus: una visione europea per il futuro bianconero?

L’eventuale approdo di Damien Comolli alla Juventus rappresenterebbe una svolta nella strategia dirigenziale del club. Il suo profilo rispecchia una visione manageriale internazionale, innovativa e sostenibile, basata sull’uso dei dati nel calcio, sulla valorizzazione dei giovani e su una pianificazione a lungo termine.

In un momento in cui la Juventus è alla ricerca di un rinnovamento profondo, Comolli potrebbe portare idee fresche e un metodo già collaudato in contesti complessi. La sua esperienza in progetti di rebuilding e la capacità di integrare il modello economico con quello sportivo potrebbero risultare determinanti per il rilancio della Vecchia Signora.

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