Claudio Ranieri non sarà il prossimo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio. L’esperto allenatore romano, recentemente contattato dal presidente della FIGC Gabriele Gravina per succedere a Luciano Spalletti, ha deciso di declinare l’offerta, scegliendo di concentrarsi esclusivamente sul nuovo incarico di consulente tecnico per la Roma, affidatogli dalla famiglia Friedkin.
Nonostante l’entusiasmo iniziale e il via libera ricevuto dai proprietari giallorossi per un eventuale doppio ruolo, Claudio Ranieri ha optato per la linea della continuità. Dopo una lunga riflessione notturna, ha comunicato nella giornata di martedì la propria decisione al presidente Gravina, preferendo onorare l’impegno preso con la AS Roma.
“Ringrazio il presidente Gravina per la proposta ricevuta, un grande onore per qualsiasi tecnico – ha dichiarato Ranieri – ma ho scelto di rimanere a totale disposizione della Roma nel mio nuovo incarico. I Friedkin mi hanno sostenuto in pieno, ma la scelta finale è stata solo mia”.
Con il “no” di Ranieri, la FIGC è ora costretta a ripartire nella ricerca del nuovo CT della Nazionale italiana. In pole position si trova Stefano Pioli, ex allenatore del Milan e attualmente sotto contratto con l’Al Nassr in Arabia Saudita. Tuttavia, il suo futuro nel club saudita appare incerto, tanto che prima delle voci legate alla Nazionale, era dato vicino alla Fiorentina.
L’eventuale ritorno di Pioli in Italia, tuttavia, è legato anche a considerazioni fiscali: il tecnico ha trasferito la sua residenza fiscale in Arabia dal 1° gennaio 2025 e dovrà restarvi almeno fino al 2 luglio, per evitare penalizzazioni economiche importanti legate alla ritenuta fiscale italiana.
Non tramonta del tutto la pista che porta a Roberto Mancini, ex commissario tecnico campione d’Europa nel 2021. Nonostante la rottura con la Federazione avvenuta dopo il suo passaggio all’Arabia Saudita, Mancini avrebbe recentemente espresso pentimento per la scelta fatta, dichiarando che, potendo tornare indietro, avrebbe continuato a guidare la Nazionale.
Il suo nome resta ben visto all’interno dell’ambiente federale, ma sarà determinante capire se Gravina è disposto a riaprire un dialogo dopo l’addio dell’estate 2023.
Accanto alle opzioni più concrete, la FIGC valuta anche profili giovani e legati alla gloriosa storia della Nazionale, in particolare quella del Mondiale 2006. In questa direzione, emergono i nomi di:
Nonostante il fascino mediatico di questi nomi, la priorità federale resta Stefano Pioli, ritenuto il candidato più adatto per competenza ed esperienza.
Il passo indietro di Ranieri ha lasciato la Federazione in una posizione scomoda, dopo la scelta, discutibile nei tempi, di separarsi da Luciano Spalletti a ridosso di un match ufficiale. Ora la priorità è trovare rapidamente un sostituto credibile, in grado di guidare l’Italia nelle prossime importanti sfide internazionali, tra cui Nations League e qualificazioni ai prossimi tornei.
La scelta di Claudio Ranieri di rinunciare alla guida dell’Italia per dedicarsi completamente al progetto Roma testimonia una coerenza rara nel calcio moderno. Ora tocca alla FIGC trovare il profilo giusto per restituire identità e solidità a una Nazionale che ha urgente bisogno di chiarezza e continuità tecnica. Tutti gli occhi sono puntati su Stefano Pioli, ma le prossime settimane potrebbero riservare colpi di scena, anche clamorosi.
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