Il nuovo Direttore Generale della Juventus, Damien Jacques Comolli, ha preso posizione in conferenza stampa, confermando la fiducia in Igor Tudor come guida tecnica del club. Una decisione che, sebbene maturata nel tempo, è stata influenzata dall’evoluzione del mercato allenatori e dalle opportunità sfumate con altri tecnici.
“Voglio chiarire che Igor Tudor sarà il nostro allenatore per la prossima stagione anche dopo il Mondiale per Club, e spero anche oltre”, ha dichiarato Comolli, sottolineando la volontà della società di garantire continuità tecnica e progettuale. Questa affermazione rappresenta un punto fermo nel nuovo corso bianconero, che chiude definitivamente l’era Giuntoli e introduce una gestione fortemente influenzata dalla visione francese del neo-dirigente.
La conferma di Igor Tudor non è stata immediata. Lo stesso tecnico croato aveva alimentato alcuni dubbi sulla sua permanenza dopo la conquista del quarto posto e la qualificazione alla Champions League. “Se non ho futuro, non vado negli USA per il Mondiale per Club”, aveva detto dopo il match contro il Venezia, un’affermazione poi ritrattata dal suo agente, ma che evidenziava le incertezze legate al suo destino sulla panchina bianconera.
In effetti, la Juventus aveva cercato con insistenza il ritorno di Antonio Conte, ma il tecnico pugliese ha scelto di proseguire il progetto con il Napoli di Aurelio De Laurentiis, forte della recente vittoria dello Scudetto. Anche l’ipotesi Gasperini, che avrebbe portato una filosofia tattica più offensiva, è sfumata con la sua decisione di accettare la sfida della Roma. A quel punto, il nome di Igor Tudor ha preso sempre più quota fino alla conferma ufficiale da parte di Comolli.
Se la conferma di Igor Tudor è stata una scelta necessaria, l’ex allenatore del Marsiglia sa bene che questa fiducia dovrà essere meritata con risultati concreti. Il Mondiale per Club rappresenta il primo grande banco di prova per la sua gestione, e il percorso della Juventus in questa competizione internazionale si prospetta tutt’altro che semplice.
Nelle prime due partite, i bianconeri affronteranno Al-Ain e Wydad Casablanca, sfide che serviranno come rodaggio in vista del vero test: il confronto del 26 giugno contro il Manchester City di Pep Guardiola. Una vittoria nel Girone G significherebbe evitare il rischio di un ottavo di finale contro il Real Madrid, favorito nel Girone H, aumentando le possibilità di una lunga permanenza nella competizione.
Un’ottima prestazione in America potrebbe dare slancio alla prossima annata della Juventus, rafforzando le basi di un progetto tecnico che deve ancora trovare la sua identità definitiva. Al contrario, una campagna deludente potrebbe riaccendere i dubbi che hanno accompagnato Tudor nel finale della scorsa stagione e rimettere in discussione la sua posizione.
La squadra bianconera si trova davanti a una delle stagioni più delicate degli ultimi anni. Le scelte dirigenziali, il futuro del mercato Juventus, le ambizioni di vittoria e l’esigenza di una maggiore competitività internazionale saranno elementi chiave per definire il successo del nuovo corso di Comolli.
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