Max Allegri è tornato ufficialmente sulla panchina del Milan, aprendo così la sua seconda avventura rossonera a undici anni di distanza dalla precedente esperienza. Il tecnico livornese, annunciato il 30 maggio, ha diretto il suo primo allenamento a Milanello e si è poi presentato in conferenza stampa per delineare le sue ambizioni, gli obiettivi stagionali e il nuovo percorso con la squadra.
“Il mio obiettivo principale è riportare il Milan in Champions League. Questo club ha una storia e una dimensione internazionale che lo rendono unico. Servirà unità, dedizione e spirito di squadra”, ha dichiarato il tecnico.
Dopo un lungo ciclo alla Juventus, Allegri torna in un ambiente che conosce bene. Il suo entusiasmo è tangibile: “Sono contento di essere qui, ho ritrovato volti noti e tante nuove professionalità. C’è un’atmosfera positiva. Dobbiamo iniziare con il piede giusto e creare le basi per una stagione importante.”
La priorità, per l’ex bianconero, è chiara: riportare il Milan tra le prime quattro squadre della Serie A per garantirsi l’accesso alla Champions League, una delle parole chiave più ricercate dai tifosi rossoneri.
“Negli ultimi 15 anni sono cambiato molto, ho maturato esperienze fondamentali tra Milan e Juventus. Oggi ho una consapevolezza diversa. Allenare il Milan è una sfida affascinante e lo faccio con grande motivazione”.
Allegri ha anche ringraziato il club bianconero: “Alla Juve sono stati otto anni intensi. Ora però sono completamente concentrato su questo nuovo capitolo. Il Milan ha un fascino speciale.”
Sulle strategie di mercato, il tecnico adotta un approccio cauto: “Non servono stravolgimenti, la rosa è già competitiva. Il direttore Igli Tare sta lavorando per integrare al meglio l’organico. L’importante è essere pronti per la prima partita ufficiale del 17 agosto, in Coppa Italia.”
A proposito di possibili innesti, Allegri ha glissato su nomi come Vlahovic e Modric, preferendo concentrarsi sugli elementi già presenti: “Abbiamo 25 giocatori a disposizione, il modulo base sarà un centrocampo a tre, ma valuteremo in base alle caratteristiche individuali”.
Sul fronte dei movimenti in uscita, Allegri ha commentato l’addio di Theo Hernández: “Ha fatto le sue scelte, gli auguro il meglio”. Il nuovo leader dello spogliatoio sarà Mike Maignan, nominato capitano: “È uno dei migliori portieri in Europa, sono felice che abbia deciso di restare”.
Rafael Leao, vicecapitano, rappresenta uno dei punti fermi del nuovo corso. “Ha qualità uniche, spero di tirare fuori il meglio da lui. Sta entrando nella fase di maturità, sono convinto che farà una grande stagione”.
“Per vincere serve prima diventare squadra. È un processo mentale, serve unità d’intenti. Ho visto ragazzi attenti e motivati. Serve costruire passo dopo passo, lavorare giorno dopo giorno con professionalità. Solo così possiamo raggiungere gli obiettivi”.
Allegri ha sottolineato l’importanza della mentalità: “Quando si veste la maglia del Milan bisogna avere l’ambizione di puntare al massimo. Ma niente proclami: ci parlerà il campo. Fino a marzo bisogna costruire basi solide”.
Sul piano tattico, Allegri ha confermato l’intenzione di partire con un 4-3-3 ma senza dogmi: “Cercheremo di mettere in campo i migliori dieci giocatori più il portiere. L’equilibrio tra fase offensiva e difensiva sarà essenziale. Quando si attacca bisogna segnare, quando si difende bisogna evitare di subire”.
Anche sul fronte della difesa ci saranno valutazioni in corso: “Abbiamo quattro centrali affidabili e margini di crescita importanti. I giovani come Pavlovic, Thiaw e Bartesaghi avranno spazio, poi valuteremo eventuali aggiustamenti”.
Su Zlatan Ibrahimovic, ora consulente della proprietà, Allegri ha detto: “Non l’ho ancora incontrato di persona, ma ci siamo sentiti. È un esempio per tutti. La sua esperienza sarà preziosa”.
La presenza di Tare ha già portato maggiore stabilità: “Ho trovato una società con ruoli chiari. Questo è fondamentale per mettere i giocatori nelle condizioni migliori. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione”.
“Capisco che ci siano tifosi delusi, ma il nostro compito è lavorare con serietà per riconquistare la loro fiducia. Serve l’aiuto del pubblico. Milanello deve diventare il luogo dell’entusiasmo e della passione quotidiana”.
Quando gli è stato chiesto se lo scudetto sia un obiettivo, Allegri ha preferito non sbilanciarsi: “Dobbiamo essere ambiziosi, ma è prematuro parlarne. Serve costruire una base solida fino a marzo. Poi sarà il campo a dire la verità”.
Il tecnico ha infine riconosciuto la competitività della Serie A: “Il Napoli resta la squadra favorita. L’Inter, la Juventus e l’Atalanta sono molto forti. La corsa per la Champions sarà dura”.
Il nuovo corso di Massimiliano Allegri al Milan comincia all’insegna della concretezza, della responsabilità e dell’entusiasmo. Niente proclami, ma idee chiare e una visione centrata sull’obiettivo Champions. In un campionato competitivo e in continua evoluzione, il Milan si prepara a vivere una stagione fondamentale per tornare grande in Italia e in Europa.
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