La finale di Champions League 2025 divide il mondo del calcio tra scetticismo e speranza. Ma se fosse la storia a indicarci il possibile esito? Il concetto di corsi e ricorsi storici, da Giambattista Vico a Niccolò Machiavelli, ci invita a credere che gli eventi si ripetano ciclicamente, secondo logiche non sempre razionali, ma spesso sorprendenti.
Inter in finale di Champions League: sono molte le coincidenze storiche e simboliche che permettono di intravedere indizi di un destino già scritto. Tra presagi positivi e segnali negativi, ecco un’analisi dettagliata.
Una curiosa coincidenza temporale alimenta l’ottimismo tra i tifosi nerazzurri. Massimiliano Allegri, appena accostato nuovamente al Milan, fu protagonista di un cambio analogo nel 2010, proprio quando l’Inter vinse la Champions League a Madrid contro il Bayern Monaco.
Nel 2010 Allegri passò dal Cagliari al Milan nei giorni della finale. Anche oggi, pur se non sarà in panchina per squalifica, il calendario segna la prima gara rossonera a Ferragosto contro il Bari, esattamente come allora contro una squadra pugliese, il Lecce. Coincidenze? Forse. Ma il calcio ne è pieno.
Sia la Juventus che il Milan hanno cambiato allenatore a stagione in corso, come era accaduto solo nella stagione 1963/64. Anche allora, l’Inter, guidata da Mazzola e compagni, vinse la Coppa dei Campioni battendo il Real Madrid 3-1 a Vienna.
L’Inter scenderà in campo con la terza maglia, come nella finale di Coppa UEFA 1998 contro la Lazio. In quell’occasione, Ronaldo il Fenomeno sollevò il trofeo al Parco dei Principi di Parigi, che oggi è la casa del Paris Saint-Germain. Allora fu trionfo nerazzurro: una suggestione che fa sognare.
Un dato statistico inquietante per gli avversari: dal 2007, ogni squadra che ha eliminato il Barcellona o il Real Madrid in semifinale ha poi vinto la Champions League. L’Inter, come nel 2010 con Mourinho, ha estromesso i catalani in una doppia sfida epica. Anche questa volta il destino potrebbe sorridere.
Nel 2010, l’eruzione del vulcano Eyjafjallajökull costrinse il Barcellona a raggiungere Milano in autobus. Anche nel 2025, il primo aprile, un vulcano islandese situato a nord di Grindavík è tornato ad eruttare. Un déjà-vu naturale che alimenta la narrazione del destino.
Ma c’è di più: Pep Guardiola, dopo la finale vinta con il City nel 2023, disse a Inzaghi: “Tornerete in finale. A volte si vince, a volte si perde”. Come accadde al City, che perse contro il Chelsea nel 2021 e vinse due anni dopo. Per l’Inter, il 2025 potrebbe essere l’anno della rivincita.
Una coincidenza che pesa: il Tottenham ha vinto la terza Coppa UEFA della sua storia. Nei due precedenti (1972 e 1984), una squadra italiana ha perso la finale di Champions nello stesso anno. Nel 1972 fu proprio l’Inter, e guarda caso la finale si giocò il 31 maggio, proprio come quella del 2025.
Lo stadio di Monaco di Baviera ha ospitato quattro finali di Champions League prima di quella di PSG-Inter. In tutti i casi ha vinto la squadra che non aveva mai conquistato la coppa: Nottingham Forest (1979), Marsiglia (1993), Borussia Dortmund (1997), Chelsea (2012). Oggi, il PSG non ha mai vinto la Champions League.
Le similitudini tra il Paris Saint-Germain e il Manchester City sono molteplici. Entrambe le squadre sono di proprietà araba, hanno disputato una sola finale prima di affrontare l’Inter e l’hanno persa 1-0 (City nel 2021, PSG nel 2020).
Come il City nel 2023, anche il PSG è guidato da un tecnico spagnolo, Luis Enrique, ex allenatore del Barcellona, vincitore di un triplete come Guardiola. Anche in questo caso la storia potrebbe ripetersi, ma non a favore dell’Inter.
La squadra parigina ha già vinto Ligue 1, Coppa di Francia e Supercoppa francese. La Champions potrebbe essere il quarto trofeo della stagione: un quadriplete mai riuscito a nessuna squadra francese.
Solo il Celtic nel 1967 realizzò una simile impresa, battendo in finale di Coppa dei Campioni proprio l’Inter per 2-1 a Lisbona. Anche questa volta, la storia potrebbe ripetersi — ma con i colori opposti.
La finale di Champions League 2025 tra Inter e PSG non è solo un evento sportivo, ma un momento carico di riferimenti storici, analogie e simbolismi. Tra chi crede nei corsi e ricorsi storici e chi si affida al presente, una cosa è certa: il calcio continua a essere lo specchio di un’umanità che si muove tra razionalità e fede.
Chi alzerà la coppa a Monaco? Solo il campo potrà rispondere. Ma intanto, la storia — quella con la S maiuscola — ci offre più di un indizio per immaginare il finale.
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