Juventus, la crisi di Thiago Motta: la sfida contro il Genoa decide il futuro
La Juventus e Thiago Motta si trovano a un bivio cruciale. La situazione dell’allenatore italo-brasiliano è più precaria che mai, e il suo futuro sulla panchina bianconera è appeso a un filo sottilissimo. Nonostante il sostegno ufficiale della dirigenza, che ha ribadito la sua fiducia in lui, i tifosi sono ormai stanchi delle prestazioni deludenti e delle brutte figure subite dalla squadra.
Il club è consapevole che il tecnico deve assolutamente cambiare rotta, soprattutto dopo la clamorosa sequenza di sette gol incassati in sole due partite, che ha minato ulteriormente la fiducia. Ora, la sfida contro il Genoa, al rientro dalla sosta, diventa un crocevia fondamentale per la Juventus e per il destino di Motta.
Dopo il vertice di ieri tra Thiago Motta, il direttore sportivo Cristiano Giuntoli e l’amministratore delegato Maurizio Scanavino, è stato chiaro che l’allenatore bianconero non ha più margini di errore. La dirigenza ha fissato una scadenza: la qualificazione alla Champions League è il traguardo irrinunciabile, e il tecnico dovrà dimostrare di avere le risorse per riportare la squadra al quarto posto, soprattutto dopo il pessimo avvio di stagione e la fragilità difensiva mostrata nelle ultime partite.
Juventus-Genoa non sarà solo un incontro di campionato, ma un banco di prova decisivo per il proseguimento dell’avventura di Motta sulla panchina bianconera.
Se il tecnico dovesse riuscire a rimediare alla disastrosa situazione, potrebbe guadagnarsi una nuova chance, ma qualsiasi altro passo falso potrebbe significare l’immediato esonero. La fiducia, quindi, è a termine: il club chiede un rapido cambio di rotta, tanto a livello tattico quanto sotto l’aspetto della comunicazione e del rapporto con i giocatori. Se la Juventus non dovesse riconquistare il quarto posto, Motta dovrà dire addio al suo incarico. In caso di sconfitta contro il Genoa, infatti, l’addio sarebbe immediato e senza appello.
Nel caso in cui Thiago Motta venisse esonerato, la Juventus ha già individuato alcuni possibili sostituti. Igor Tudor e Roberto Mancini sono i due tecnici che al momento sembrano essere in pole position per prendere il posto di Motta. Entrambi potrebbero subentrare subito, ma non si accontenterebbero di essere semplici traghettatori: entrambi vorrebbero un progetto a lungo termine.
Anche Antonio Conte e Gian Piero Gasperini sono considerati delle opzioni interessanti, ma entrambi sono attualmente sotto contratto con altre squadre, e difficilmente potrebbero liberarsi prima della fine della stagione. Un altro nome che piace per il futuro è Stefano Pioli, attualmente allenatore dell’AC Milan ma che potrebbe liberarsi dal suo impegno con l’Al-Nassr, squadra saudita, nella prossima finestra estiva.
In alternativa, il club potrebbe optare per soluzioni interne, come Brambilla, tecnico della Juve Next Gen, o Alessandro Magnanelli, allenatore della squadra Primavera, che potrebbero subentrare se la dirigenza decidesse di puntare su una continuità interna. Tuttavia, tutte le ipotesi per l’eventuale sostituzione di Motta sono legate a una sola condizione: la Juventus deve agire rapidamente per evitare che la situazione peggiori ulteriormente.
Una delle domande più ricorrenti riguarda il costo dell’esonero di Thiago Motta. Secondo Marco Bellinazzo, esperto di finanza sportiva de Il Sole 24 Ore, il costo dell’esonero sarebbe di circa 15 milioni di euro, una cifra che non metterebbe a rischio i conti del club, ma che comunque rappresenterebbe un peso significativo per le finanze bianconere.
A questa somma si aggiungerebbe l’eventuale mancata qualificazione alla Champions League, che avrebbe un impatto economico devastante per il club. Infatti, la Champions League rappresenta una fonte fondamentale di entrate per la Juventus, e una sua mancata partecipazione comporterebbe una perdita economica che potrebbe compromettere ulteriormente i piani di risanamento e ristrutturazione finanziaria.
La partecipazione alla Champions League è infatti cruciale per la Juventus, che ha pianificato il suo ritorno in equilibrio finanziario proprio sulla base della qualificazione a questa competizione. In caso di fallimento, la Juventus sarebbe costretta a fare i conti con una gravissima perdita di entrate.
Sebbene una possibile partecipazione all’Europa League potrebbe in qualche modo attenuare la situazione, i premi economici della seconda competizione europea sono significativamente inferiori rispetto a quelli della Champions, rappresentando solo un quinto del valore totale.
In sintesi, la Juventus si trova a un crocevia cruciale, dove le prossime partite, e soprattutto il destino di Thiago Motta, potrebbero determinare la continuazione di un progetto che ora sembra più fragile che mai. La squadra è chiamata a rispondere con concretezza per evitare una crisi ancora più profonda e per preservare le ambizioni di una qualificazione che potrebbe decidere il futuro del club.
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