Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha recentemente lanciato segnali importanti sul suo coinvolgimento nella Juventus Football Club, alimentando le speranze di migliaia di tifosi. Con una dichiarazione diffusa sui social, il manager ha confermato la disponibilità del gruppo a partecipare a futuri aumenti di capitale per rafforzare la posizione finanziaria del club torinese. Un messaggio chiaro, che testimonia la volontà di riportare la Juventus ai vertici del calcio nazionale e internazionale.
Nei mesi scorsi, Tether ha acquisito una quota del 10% del pacchetto azionario della Juventus, entrando di fatto tra i principali stakeholder della società. Un ingresso che ha attirato grande attenzione, anche per il forte attivismo del suo CEO, Paolo Ardoino, sui social media.
Ardoino ha dichiarato apertamente di voler contribuire a far tornare la Juventus “Grande”, con la “G” maiuscola, simbolo di un’ambizione che guarda lontano. L’obiettivo è chiaro: rilanciare un club storico che negli ultimi anni ha vissuto un periodo di turbolenza sia sportiva che societaria.
Il momento è di profondo rinnovamento per la Juventus, non solo sul campo ma anche nelle stanze dei bottoni. Negli ultimi mesi, si è assistito all’addio di Cristiano Giuntoli, all’arrivo di Damien Comolli e all’assegnazione di un nuovo ruolo dirigenziale per Giorgio Chiellini, ex bandiera della squadra.
Un nuovo assetto gestionale che mira a consolidare la visione strategica e a rendere più competitivo il progetto bianconero nel medio e lungo termine. In questo contesto, la partecipazione attiva di investitori come Tether potrebbe rivelarsi fondamentale.
Nel suo recente intervento sui social, Ardoino ha risposto direttamente alle domande dei tifosi, spiegando che Tether è pronta a investire, ma al momento non ha avuto l’opportunità di farlo concretamente. Queste le sue parole:
“Da quando Tether ha annunciato il suo investimento in Juventus, e soprattutto nei giorni scorsi, a seguito delle frustrazioni crescenti dei tifosi sullo stato attuale della squadra, tanti di voi mi hanno chiesto quando Tether ‘caccera’ il grano per sostenere la Juventus, acquistare nuovi giocatori etc… Tether non vede l’ora di poter partecipare alla crescita e al futuro della squadra…”.
Ardoino ha poi aggiunto un dettaglio cruciale:
“Ma ad oggi la società non ha nemmeno permesso a Tether di partecipare all’aumento di capitale annunciato un mese fa (circa 15-110 milioni di euro). Semplicemente non possiamo contribuire se non ci è permesso dalla società. È un vero peccato lasciare in disparte soci volenterosi che potrebbero investire in modo significativo per aiutare a rendere la Juventus di nuovo Grande. Spero che almeno i soldi del mio biglietto in tribuna possano dare una mano a supportare le spese della dirigenza… Make Juventus Great Again, MJGA”.
Un messaggio che ha fatto rapidamente il giro del web, scatenando reazioni contrastanti.
Il post pubblicato da Ardoino ha raccolto centinaia di reazioni da parte della tifoseria juventina. Molti sostenitori si sono detti entusiasti per la volontà di un investitore straniero di contribuire al rilancio del club. Uno dei commenti più diffusi è stato: “Non mollate, siamo tutti con voi”, a testimonianza del legame emotivo tra tifosi e dirigenza.
C’è però anche chi ha espresso preoccupazione per la modalità comunicativa scelta dal CEO di Tether. Alcuni utenti hanno ritenuto inopportuno esprimere pubblicamente certi contenuti, suggerendo che questi temi andrebbero trattati direttamente nelle sedi competenti.
Un tifoso ha commentato: “Riterrei più opportuno affrontare certe tematiche privatamente. Così si banalizza un tema serio e lo si espone alla speculazione online”. Un altro ha aggiunto: “Hai parlato direttamente con la proprietà? Perché sembra che tutta la comunicazione avvenga solo attraverso i social. Aiutaci a capire…”. A questa osservazione, Ardoino ha risposto in modo diretto: “Già provato…”, lasciando trasparire un certo livello di frustrazione e insoddisfazione nei rapporti con la società.
L’intervento di Ardoino apre un tema più ampio: quale deve essere il ruolo degli investitori privati nel futuro della Juventus? In un’epoca in cui i grandi club europei sono sempre più dipendenti da capitali esterni per competere ai massimi livelli, la presenza di soggetti disposti a immettere risorse economiche non può essere ignorata.
Tether, tramite la voce del suo CEO, ha manifestato una disponibilità concreta. Resta ora da capire se e come la società juventina vorrà coinvolgere attivamente questi azionisti nel proprio percorso di ricostruzione.
La Juventus si trova davanti a una sfida epocale: ricostruire un’identità vincente, modernizzare la gestione societaria e rilanciare l’ambizione sportiva. In questo scenario, il contributo di nuovi investitori potrebbe rappresentare un fattore decisivo. Le parole di Paolo Ardoino non sono semplici slogan, ma segnali concreti di una volontà di partecipazione. Starà ora alla dirigenza decidere se aprire le porte a chi, come Tether, vuole realmente investire nella rinascita bianconera.
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