Cristiano Giuntoli (dt della Juventus) a Sky durante il Gran Galà del Calcio:
“Per noi è un anno particolare, con tantissime assenze. L’obiettivo dichiarato è arrivare tra le prime quattro, con tanti calciatori nuovi, un modo di pensare calcio differente, siamo contenti di come sta andando, le assenze ci hanno penalizzato”.
L’inizio della stagione della Juventus sotto la guida di Thiago Motta sta sollevando parecchie polemiche tra i tifosi, che avevano riposto grandi speranze nell’arrivo del nuovo allenatore. Attualmente, la Juventus occupa il 6° posto in Serie A, distante 6 punti dalla capolista Napoli, con il Milan che tallona a breve distanza.
A complicare ulteriormente la situazione, la squadra si trova al 19° posto in Champions League, con tre giornate ancora da giocare nel maxi girone. Il bilancio complessivo di soli 8 vittorie su 19 partite giocate non fa altro che alimentare il malcontento, soprattutto dopo l’ennesimo pareggio a Lecce, che ha portato anche ai primi fischi da parte dei tifosi.
Questo inizio di stagione decisamente sotto le aspettative si traduce anche in un ritardo di 7 punti rispetto alla scorsa annata, un dato che lascia pensare che il cambio in panchina, con l’esonero di Massimiliano Allegri, non abbia portato i miglioramenti sperati. Sebbene gli infortuni siano una causa reale delle difficoltà, non è possibile ignorare i numerosi problemi strutturali che continuano a emergere. Vediamo quali sono.
Una delle principali critiche è rivolta al mercato estivo condotto dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli. Nonostante il saldo economico tra acquisti e cessioni possa sembrare equilibrato, i 110 milioni di euro spesi per i nuovi acquisti non sembrano aver dato i frutti sperati. In particolare, le operazioni per Koopmeiners e Douglas Luiz hanno suscitato non poche perplessità.
Koopmeiners, dopo un buon periodo all’Atalanta, non è riuscito a replicare quel livello di gioco alla Juventus, mostrando numerosi errori tecnici che hanno messo in discussione il suo valore. Douglas Luiz, peraltro, ha giocato pochissimo a causa di un infortunio, ma le prestazioni offerte prima dello stop non sono state all’altezza delle aspettative, tanto da essere già finito nei rumors di mercato per un possibile addio già a gennaio.
A complicare ulteriormente la situazione, la partenza di alcuni elementi di valore come Chiesa, Rabiot, Szczesny, Kean e Kostic, non è stata accompagnata da innesti adeguati in grado di compensare la qualità persa. I nuovi acquisti sono sembrati più una scommessa sul potenziale che sulla realtà, senza portare un salto di qualità concreto rispetto alla stagione precedente.
Anche il lavoro di Thiago Motta è stato messo in discussione, in particolare per quanto riguarda le sue scelte di formazione e gestione del gruppo. Pur avendo approvato tutte le operazioni di mercato di Giuntoli, l’allenatore sembra non avere ancora le idee chiare su come organizzare la squadra.
Un esempio evidente è la gestione del ruolo di portiere, con la continua alternanza tra Di Gregorio e Perin, entrambi considerati titolari, ma questa rotazione non sembra portare benefici, né alla squadra né alla serenità tra i compagni. Un altro esempio di confusione tattica riguarda Danilo, inizialmente messo da parte senza troppi convenevoli per fare spazio al giovane Savona, per poi essere richiamato in fretta per risolvere l’emergenza in difesa.
In difesa, anche l’utilizzo di Cabal, definito dallo stesso Motta come centrale ma impiegato principalmente come esterno, e le prestazioni negative di Rouhi, protagonista in modo negativo nella sconfitta contro lo Stoccarda e nel pareggio a Lecce, dimostrano una certa incoerenza nelle scelte. A centrocampo, la situazione non è migliore, con il giovane Fagioli messo subito da parte a favore di un Koopmeiners che, come già detto, non ha finora convinto.
Infine, un altro punto critico riguarda la gestione dell’attacco, con una continua incertezza su chi debba sostituire Vlahovic in caso di sua assenza, considerando anche i problemi fisici di Milik. In sintesi, Thiago Motta sta facendo fatica a trovare una chiara identità di gioco, e questo indebolisce ulteriormente le certezze della squadra.
La Juventus è quindi in un periodo di transizione, con un mercato che non ha ancora dato risposte convincenti e scelte tattiche che non sembrano avere una direzione chiara. Se la situazione non dovesse migliorare, i tifosi potrebbero dover affrontare una stagione più lunga del previsto, con la speranza che la squadra riesca a trovare la giusta continuità.
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