Olimpiadi Londra 2012, atleta greca espulsa per tweet razzista

ATLETICA LEGGERA – Vula Papachristos, campionessa greca di salto triplo, è stata espulsa dalle Olimpiadi per aver postato su Twitter un messaggio di cattivo gusto sugli africani e il...

paraschevì vula papachristosATLETICA LEGGERA – Vula Papachristos, campionessa greca di salto triplo, è stata espulsa dalle Olimpiadi per aver postato su Twitter un messaggio di cattivo gusto sugli africani e il virus del Nilo Occidentale, per cui è stata accusata di razzismo.

Così, poco prima della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra 2012, il Comitato olimpico greco, di cui è capo Isidoros Kouvelos, ha annunciato ufficialmente che Paraskevì Papachristos non si recherà a Londra. La decisione è arrivata dopo che la saltatrice ha tweettato una battuta sugli immigrati africani.

Lunedì l’atleta si è espressa così sul social network: “Con così tanti africani in Grecia, almeno le zanzare del Nilo potranno mangiare cibo di casa“.

Il commento razzista ha creato un putiferio sui media greci. La Papachristos non ha inizialmente affrontato le critiche su Twitter, astenendosi dal postare altri messaggi per due giorni.

La Grecia ha in seguito annunciato che avrebbe posto Papchristos “al di fuori della squadra olimpica per le dichiarazioni contrarie ai valori e le idee del movimento olimpico“.

Il commento razzista, per il quale poi l’atleta ha chiesto scusa, definendolo uno “sciocco errore”, le è costato l’espulsione dal team olimpico.

Le idee politiche della Papachristos, non nuova a dimostrazioni di stampo razzista, sono vicine al partito neo-nazista di Alba Dorata, che ha acquistato consensi durante le ultime elezioni in Grecia.

Così altro valore prendono le scuse ufficiali dell’atleta, a familiari, amici e atleti olimpici, e le sue rivendicazioni di assolutà fedeltà allo spirito e ai valori olimpici: “Mi dispiace se ho involontariamente offeso! Non ho alcun coinvolgimento con la politica! Io sono solo una atleta! Non sono abituata ad offendere nessuno, io non sono di questa ideologia“. Aggiunge anche Vula Papachristos: “L’ho visto su Facebook, ho riso e l’ho condiviso. Come posso essere razzista ed avere un allenatore bulgaro?“.

L’allenatore della Papachristos, Pomaski, in una intervista al quotidiano “Kathimerinì“, ha descritto lo spirito superficiale e infantile dell’atleta. “Non si tratta di politica e di qualcosa da biasimare. Io rispetto la decisione del Comitato ma credo sia stata molto severa. Voula è una bambina. E insisto sul fatto che si debbano educare i bambini, non punire“.

La replica della Sinistra alla vicenda è stata decisa: “Visto che la Papachristos crede così tanto nei valori olimpici, sarà felice di poter twittare le Olimpiadi minuto per minuto, mentre le guarda in TV dal divano di casa sua“.